Summary: | <p>Il <em>tópos</em> della ‘lancia di Peleo’ è mostrato nel suo percorso dalla Provenza all’Italia, da Bernart de Ventadorn al Dante dell’<em>Inferno</em>, passando per la poesia siciliana e per i poeti pre-stilnovisti: ritenuto essere uno dei più diffusi nell’esperienza lirica delle origini, esso è in realtà raramente utilizzato nella sua forma semanticamente più ricca (la lancia che ferisce con un colpo, e guarisce la ferita con un secondo colpo della stessa lancia), mentre è più spesso incrociato con quello del ‘dardo amoroso’.</p><p>The essay traces the <em>tópos</em> of “Peleus’ spear” throughout the history of literature, from Provence to Italy, from Bernard de Ventadorn to Dante’s Inferno, through Sicilian poetry and pre-stilnovistic poets. While it is believed to be one of the most common <em>tópoi</em> of ancient poetry, it is only rarely used in its semantically richest form (a spear wounding with its first blow and healing with the second) and is more often linked to the concept of a “love dart”.</p>
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