Il capriolo nel Pollino: ieri, oggi e domani
Fino agli inizi del secolo scorso, il capriolo conservava molto probabilmente un?ampia diffusione in tutta la Calabria settentrionale con una distribuzione pressoché continua, dal Massiccio del Pollino alla Catena Costiera. La contrazione dell?area di distribuzione iniziò verosimilmente già nel sec....
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Language: | English |
Published: |
Associazione Teriologica Italiana
2003-10-01
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Series: | Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy |
Online Access: | http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4302 |
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doaj-0342ed3861a54930b90d60fc49de9ced2020-11-25T03:22:07ZengAssociazione Teriologica ItalianaHystrix, the Italian Journal of Mammalogy0394-19141825-52722003-10-0114010.4404/hystrix-14.0-4302Il capriolo nel Pollino: ieri, oggi e domaniAlberto SangiulianoAlessandro MassoloCinzia FaraceFrancesca CesanaV. FavaAntonio IantornoMilena ProvenzanoStefano MattioliSandro LovariFino agli inizi del secolo scorso, il capriolo conservava molto probabilmente un?ampia diffusione in tutta la Calabria settentrionale con una distribuzione pressoché continua, dal Massiccio del Pollino alla Catena Costiera. La contrazione dell?area di distribuzione iniziò verosimilmente già nel sec. 19°, acuendosi tra le due guerre mondiali, con l?estinzione della specie a nord del fiume Lao e sulla Catena Costiera. Cacciabile fino ai primi anni ?70 e in seguito perseguitato dal bracconaggio, il capriolo continuava nel suo inesorabile declino negli anni ?80 e ?90. L?areale era stimato essere di circa 7500 ha, più o meno circoscritto alla impervia Valle del Fiume Argentino (Orsomarso) e alle aree limitrofe, con una stima di consistenza intorno a poche decine di individui. Solo in seguito all?istituzione del Parco Nazionale del Pollino, si è registrata una graduale inversione di tendenza: studi della seconda metà degli anni ?90 hanno individuato un?area di presenza stabile e accertata di poco inferiore a 6.000 ha, e una periferica di presenza sporadica e/o probabile (circa 9.000 ha). In seguito a una Convenzione stipulata nel 2000 tra l?Ente Parco e l?Università di Siena, è in corso uno studio sull?ecologia e conservazione del capriolo nel Parco Nazionale del Pollino, per favorire l?incremento della locale popolazione di capriolo. Per la determinazione della distribuzione della specie, mensilmente sono stati effettuati percorsi fissi diurni, notturni (con faro) e avvistamenti da punti di visibilità, oltre che una serie di escursioni periodiche in aree di presenza incerta. Inoltre è stata condotta una valutazione dell?idoneità ambientale per la specie mediante l?utilizzo di tecniche statistiche multivariate (Analisi di Regressione Logistica Multipla). I nostri dati sembrano indicare che l?area di distribuzione ?storica? si sia notevolmente ampliata soprattutto in direzione nord, nord-est ed est, dove la presenza della specie è stata rilevata anche fuori dai confini del Parco (nel comune di Lungro), ma anche nella porzione occidentale (comune di Orsomarso). Quest'espansione sembrerebbe meno evidente nei comparti più meridionali del comprensorio, dove, allo stato attuale, si rileva un modesto accrescimento dell?area di distribuzione solo in direzione sud-est. La distribuzione attuale della popolazione di capriolo dei Monti di Orsomarso si avvicinerebbe verosimilmente a 30.000 ha, confermando i risultati emersi dalla valutazione di idoneità ambientale; tale corrispondenza, oltre a trovare un chiaro riscontro in termini di habitat (soprattutto attraverso l?avvicinamento degli animali alle aree rurali), si esprime, attraverso la colonizzazione di alcune delle aree indicate come ?le più probabili? nella carta di idoneità. Il Parco Nazionale del Pollino sembrerebbe quindi un territorio rilevante per l?estensione di una porzione ?insulare? dell?areale della sottospecie <em>C.c. italicus</em> di elevata importanza conservazionistica. http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4302 |
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Fino agli inizi del secolo scorso, il capriolo conservava molto probabilmente un?ampia diffusione in tutta la Calabria settentrionale con una distribuzione pressoché continua, dal Massiccio del Pollino alla Catena Costiera. La contrazione dell?area di distribuzione iniziò verosimilmente già nel sec. 19°, acuendosi tra le due guerre mondiali, con l?estinzione della specie a nord del fiume Lao e sulla Catena Costiera. Cacciabile fino ai primi anni ?70 e in seguito perseguitato dal bracconaggio, il capriolo continuava nel suo inesorabile declino negli anni ?80 e ?90. L?areale era stimato essere di circa 7500 ha, più o meno circoscritto alla impervia Valle del Fiume Argentino (Orsomarso) e alle aree limitrofe, con una stima di consistenza intorno a poche decine di individui. Solo in seguito all?istituzione del Parco Nazionale del Pollino, si è registrata una graduale inversione di tendenza: studi della seconda metà degli anni ?90 hanno individuato un?area di presenza stabile e accertata di poco inferiore a 6.000 ha, e una periferica di presenza sporadica e/o probabile (circa 9.000 ha). In seguito a una Convenzione stipulata nel 2000 tra l?Ente Parco e l?Università di Siena, è in corso uno studio sull?ecologia e conservazione del capriolo nel Parco Nazionale del Pollino, per favorire l?incremento della locale popolazione di capriolo. Per la determinazione della distribuzione della specie, mensilmente sono stati effettuati percorsi fissi diurni, notturni (con faro) e avvistamenti da punti di visibilità, oltre che una serie di escursioni periodiche in aree di presenza incerta. Inoltre è stata condotta una valutazione dell?idoneità ambientale per la specie mediante l?utilizzo di tecniche statistiche multivariate (Analisi di Regressione Logistica Multipla). I nostri dati sembrano indicare che l?area di distribuzione ?storica? si sia notevolmente ampliata soprattutto in direzione nord, nord-est ed est, dove la presenza della specie è stata rilevata anche fuori dai confini del Parco (nel comune di Lungro), ma anche nella porzione occidentale (comune di Orsomarso). Quest'espansione sembrerebbe meno evidente nei comparti più meridionali del comprensorio, dove, allo stato attuale, si rileva un modesto accrescimento dell?area di distribuzione solo in direzione sud-est. La distribuzione attuale della popolazione di capriolo dei Monti di Orsomarso si avvicinerebbe verosimilmente a 30.000 ha, confermando i risultati emersi dalla valutazione di idoneità ambientale; tale corrispondenza, oltre a trovare un chiaro riscontro in termini di habitat (soprattutto attraverso l?avvicinamento degli animali alle aree rurali), si esprime, attraverso la colonizzazione di alcune delle aree indicate come ?le più probabili? nella carta di idoneità. Il Parco Nazionale del Pollino sembrerebbe quindi un territorio rilevante per l?estensione di una porzione ?insulare? dell?areale della sottospecie <em>C.c. italicus</em> di elevata importanza conservazionistica. |
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