I Social Media vanno all’università? Un'indagine sulle pratiche didattiche degli accademici italiani

L’articolo riporta i risultati di un’indagine rivolta agli accademici italiani con l’obiettivo di rilevare gli usi didattici dei Social Media nel panorama delle pratiche didattiche universitarie. A questo scopo è stato tradotto e adattato un questionario, già somministrato in ambito statunitense, ch...

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Bibliographic Details
Main Authors: Stefania Manca, Maria Ranieri
Format: Article
Language:English
Published: LED Edizioni Universitarie 2014-12-01
Series:Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies
Subjects:
Online Access:https://www.ledonline.it/index.php/ECPS-Journal/article/view/656
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spelling doaj-21b264a6e5a14bb8b8e367c5452aafd82020-11-25T02:35:14ZengLED Edizioni Universitarie Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies 2037-79322037-79242014-12-0101030533910.7358/ecps-2014-010-manc619I Social Media vanno all’università? Un'indagine sulle pratiche didattiche degli accademici italianiStefania Manca0Maria Ranieri1Istituto per le Tecnologie Didattiche - Consiglio Nazionale delle RicercheUniversità degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze Formazione e PsicologiaL’articolo riporta i risultati di un’indagine rivolta agli accademici italiani con l’obiettivo di rilevare gli usi didattici dei Social Media nel panorama delle pratiche didattiche universitarie. A questo scopo è stato tradotto e adattato un questionario, già somministrato in ambito statunitense, che è stato inviato a tutto il personale di ricerca di tutti gli atenei italiani. Hanno risposto 6139 ricercatori/docenti universitari, pari al 10,5% del totale. I risultati mostrano un uso ancora piuttosto limitato di questi strumenti a fronte di motivazioni di ordine e natura diversa, che evidenziano il prevalere della dimensione erogativa su quella dialogico-interattiva o su pratiche più sociali e collaborative. Inoltre, emergono anche fattori di resistenza culturale o di percezione di inutilità di questi strumenti, che potrebbero contribuire a mettere in crisi i modelli tradizionali della relazione pedagogica. Una combinazione di fattori di natura pedagogica, pragmatica e valoriale sembrano indurre, quindi, i docenti a preferire la didattica frontale in presenza o al più le tradizionali piattaforme e-learning. Nel complesso i risultati non possono, però, essere letti in modo univoco in quanto riflettono una ambivalenza presente anche in letteratura rispetto alle potenzialità o meno dei Social Media per l’alta formazione.https://www.ledonline.it/index.php/ECPS-Journal/article/view/656social media, alta formazione, pratiche didattiche, università italiana, relazione pedagogica
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