Summary: | Questo contributo introduce Clemente III (Guiberto di Ravenna) nel contesto del fenomeno generale degli antipapi, un tema ampio ed essenzialmente medievale. L’argomento può essere affrontato in due modi decisamente diversi: da una posizione ufficiale e ben consolidata, che condanna gli antipapi in quanto scismatici o sovvertitori dell’ordine divino; oppure dalla posizione di un osservatore che tenta di esaminare il fenomeno dall’interno. Questo studio opta per la seconda soluzione, così come i tre articoli che seguono. In questa prospettiva gli antipapi prendono forma come personaggi storici che credevano nella propria legittimità di papi, che spesso avevano largo seguito di aderenti, e che hanno ricevuto il loro marchio di infamia – cioè il titolo di antipapa – perché erano stati sconfitti dai loro oppositori.
Con il primo dei due metodi (quello ufficiale e ben consolidato) la storia è interpretata a posteriori, dando agli eventi giustificazioni ex post. Con la seconda strategia analitica, al contrario, l’interprete guarda la storia nel presente storico e cerca di capire come gli eventi si siano dispiegati all’interno delle dinamiche delle miriadi di possibilità, cambiamenti e inversioni di corso che la vita presenta. In questo senso, i contributi a questa sezione monografica guardano non agli «antipapi» bensì agli «altri papi» riflessi negli specchi dei loro avversari: avversari che vinsero i rispettivi conflitti e furono così in grado di trasmettere le proprie visioni degli eventi quali unici veicoli di verità. Nello stesso spirito, questi saggi considerano non gli antipapi ma piuttosto gli individui che, come la pipa del dipinto di Magritte, ci sono mostrati non nella loro autentica dimensione ma piuttosto attraverso il filtro della rappresentazione.
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