Summary: | Il saggio propone uno studio del romanzo di Cesare Zavattini, Totò il buono, e della riscrittura filmica Miracolo a Milano (firmata da Zavattini stesso e Vittorio De Sica) attraverso l’analisi della figura del protagonista, Totò, personaggio eccentrico e buono. In maniera particolare, a partire dalla presenza in entrambi i testi di spazi di marginalità culturale dai quali si costruiscono le qualità bizzarre del personaggio, il saggio descrive come il lavoro d’adattamento rielabori le formulazioni del romanzo attraverso l’introduzione di un punto di vista della tradizione, estetica e antropologica, del grottesco e del realismo popolare, integrando e spostando al tempo stesso il precedente stato di marginalità da uno spazio asociale alla valorizzazione, sul piano immaginario, di un’utopia comunitaria.
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