Valutazione della visibilità radiotelemetrica in studi di ecologia animale
Ormai in auge dagli anni ?70, la tecnica di indagine maggiormente utilizzata in studi di ecologia animale è la radio-localizzazione a distanza. Tale tecnica di rilevamento prevede l?applicazione di radio-trasmittenti che emettono onde elettromagnetiche e la loro successiva localizzazione per mezzo d...
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
Associazione Teriologica Italiana
2003-10-01
|
Series: | Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy |
Online Access: | http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4307 |
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doaj-535e32d7f585470ab3246ebcdcdec0f42020-11-25T03:12:12ZengAssociazione Teriologica ItalianaHystrix, the Italian Journal of Mammalogy0394-19141825-52722003-10-0114010.4404/hystrix-14.0-4307Valutazione della visibilità radiotelemetrica in studi di ecologia animaleAlessandro MassoloLisa MonettiV. FavaP. FurnoGiovanni GalloMarcello AnileOrmai in auge dagli anni ?70, la tecnica di indagine maggiormente utilizzata in studi di ecologia animale è la radio-localizzazione a distanza. Tale tecnica di rilevamento prevede l?applicazione di radio-trasmittenti che emettono onde elettromagnetiche e la loro successiva localizzazione per mezzo di un sistema direzionale di ricezione del segnale. Molto si è scritto sui problemi associati agli errori di localizzazione e alle tecniche per ridurne o almeno determinarne l?entità. L?esigenza principale in questo tipo di studio è infatti l?ottenimento di dati contenenti il minimo errore possibile. L?orografia, le tipologie vegetazionali, ecc. rivestono una certa importanza nella determinazione dell?errore in quanto possono produrre assorbimento e riflessione delle onde elettromagnetiche e quindi influire sulla ?visibilità? di una sorgente di onde radio rispetto ad un sistema di rilevamento. La determinazione del bacino visuale di una porzione di territorio rispetto a uno o più punti di osservazione deve tener conto inoltre di aspetti stocastici come la presenza di costruzioni umane non mappate e di vegetazione, l'altezza dell?osservatore e di tutte le entità casuali che si originano da un?imperfetta conoscenza di qualsiasi ambiente naturale. Tale aspetto viene contemplato dalla logica FUZZY che sta alla base del software FVA (<em>Fuzzy Visibility Analyser</em>) da noi sviluppato, che prende in considerazione il problema della modellazione della variabilità del territorio e dell?incertezza dei dati, producendo una mappa graduata per cui un punto è visibile (oppure no) con un certo grado di certezza, da almeno due stazioni di rilevamento. La scala adottata va da 0 ad 1: 0 indica massima incertezza, o minima certezza; 1 minima incertezza, o massima certezza; con una scala di valori intermedi che la logica fuzzy è in grado di contemplare e gestire. Affrontando in questo modo il problema della visibilità, è possibile individuare, con un certo grado di incertezza, aree per le quali il segnale radio rischia di essere deviato da elementi orografici o di altra natura. Tale tecnica è stata applicata in due casi di studio: uno studio di ecologia comportamentale sull?istrice nel Parco Naturale della Maremma e il progetto di reintroduzione del cervo nel Parco Nazionale del Pollino. Tramite questo applicativo, è stato possibile generare mappe <em>fuzzy</em> di visibilità per entrambe le aree di studio e determinare eventuali aree non triangolabili da almeno due stazioni definite sul campo secondo criteri di accettabilità del rilevamento (angolo di intersezione, distanza massima, etc.). Le mappe <em>fuzzy</em> sono state ottenute da un insieme di punti quotati e di stazioni di rilevamento, e da una PAM (<em>Pseudo Altitude Map</em>) e una UM (<em>Uncertainty Map</em>) generate da FVA. Una volta settati i parametri che incidono sul rilevamento e quindi sulla visibilità, è stata ottenuta una mappa di visibilità per le migliori coppie di punti d?osservazione per ogni porzione in cui l?area di studio è stata suddivisa. L?applicativo FVA ha permesso di ottenere mappe informative e realistiche con il valore di visibilità dalla migliore coppia di punti di osservazione, rivelandosi un pratico strumento integrativo per la predisposizione e la validazione di una campagna di rilevamento telemetrico sul territorio. http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4307 |
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Alessandro Massolo Lisa Monetti V. Fava P. Furno Giovanni Gallo Marcello Anile |
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Ormai in auge dagli anni ?70, la tecnica di indagine maggiormente utilizzata in studi di ecologia animale è la radio-localizzazione a distanza. Tale tecnica di rilevamento prevede l?applicazione di radio-trasmittenti che emettono onde elettromagnetiche e la loro successiva localizzazione per mezzo di un sistema direzionale di ricezione del segnale. Molto si è scritto sui problemi associati agli errori di localizzazione e alle tecniche per ridurne o almeno determinarne l?entità. L?esigenza principale in questo tipo di studio è infatti l?ottenimento di dati contenenti il minimo errore possibile. L?orografia, le tipologie vegetazionali, ecc. rivestono una certa importanza nella determinazione dell?errore in quanto possono produrre assorbimento e riflessione delle onde elettromagnetiche e quindi influire sulla ?visibilità? di una sorgente di onde radio rispetto ad un sistema di rilevamento. La determinazione del bacino visuale di una porzione di territorio rispetto a uno o più punti di osservazione deve tener conto inoltre di aspetti stocastici come la presenza di costruzioni umane non mappate e di vegetazione, l'altezza dell?osservatore e di tutte le entità casuali che si originano da un?imperfetta conoscenza di qualsiasi ambiente naturale. Tale aspetto viene contemplato dalla logica FUZZY che sta alla base del software FVA (<em>Fuzzy Visibility Analyser</em>) da noi sviluppato, che prende in considerazione il problema della modellazione della variabilità del territorio e dell?incertezza dei dati, producendo una mappa graduata per cui un punto è visibile (oppure no) con un certo grado di certezza, da almeno due stazioni di rilevamento. La scala adottata va da 0 ad 1: 0 indica massima incertezza, o minima certezza; 1 minima incertezza, o massima certezza; con una scala di valori intermedi che la logica fuzzy è in grado di contemplare e gestire. Affrontando in questo modo il problema della visibilità, è possibile individuare, con un certo grado di incertezza, aree per le quali il segnale radio rischia di essere deviato da elementi orografici o di altra natura. Tale tecnica è stata applicata in due casi di studio: uno studio di ecologia comportamentale sull?istrice nel Parco Naturale della Maremma e il progetto di reintroduzione del cervo nel Parco Nazionale del Pollino. Tramite questo applicativo, è stato possibile generare mappe <em>fuzzy</em> di visibilità per entrambe le aree di studio e determinare eventuali aree non triangolabili da almeno due stazioni definite sul campo secondo criteri di accettabilità del rilevamento (angolo di intersezione, distanza massima, etc.). Le mappe <em>fuzzy</em> sono state ottenute da un insieme di punti quotati e di stazioni di rilevamento, e da una PAM (<em>Pseudo Altitude Map</em>) e una UM (<em>Uncertainty Map</em>) generate da FVA. Una volta settati i parametri che incidono sul rilevamento e quindi sulla visibilità, è stata ottenuta una mappa di visibilità per le migliori coppie di punti d?osservazione per ogni porzione in cui l?area di studio è stata suddivisa. L?applicativo FVA ha permesso di ottenere mappe informative e realistiche con il valore di visibilità dalla migliore coppia di punti di osservazione, rivelandosi un pratico strumento integrativo per la predisposizione e la validazione di una campagna di rilevamento telemetrico sul territorio. |
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