Vestite alla turchesca. Travestimenti orientali nella drammaturgia italiana e francese tra Sei e Settecento

Da secoli il Mar Mediterraneo rappresenta un confine tra due mondi. Gli orientalisti li chiamavano e continuano a chiamarli mondo “arabo” e mondo “cristiano”. Questo contributo vuole mostrare come, in tempi non sospetti, l’Italia rappresentasse un ponte tra queste due culture. Grazie agli strumenti...

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Main Author: Stefano Agostino Moretti
Format: Article
Language:English
Published: Università degli Studi di Cagliari 2011-11-01
Series:Between
Subjects:
Online Access:http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/314
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spelling doaj-53a1de41d8b546878952189bb02290b02020-11-25T01:22:39ZengUniversità degli Studi di CagliariBetween2039-65972011-11-011210.13125/2039-6597/314241Vestite alla turchesca. Travestimenti orientali nella drammaturgia italiana e francese tra Sei e SettecentoStefano Agostino Moretti0Università di TorinoDa secoli il Mar Mediterraneo rappresenta un confine tra due mondi. Gli orientalisti li chiamavano e continuano a chiamarli mondo “arabo” e mondo “cristiano”. Questo contributo vuole mostrare come, in tempi non sospetti, l’Italia rappresentasse un ponte tra queste due culture. Grazie agli strumenti della storiografia contemporanea, attenta alla vita quotidiana e agli “archivi del corpo”, scopriamo che durante il XVI e il XVII secolo gli incontri tra musulmani e cristiani fossero molto frequenti e spesso felici. Il teatro comico italiano fu il genere letterario che, prima e meglio di ogni altro, riuscì a cogliere e a descrivere tale fenomeno con tutte le implicazioni politiche, religiose e identitarie, restituendone in pieno uno degli elementi sovente sottaciuti e censurati, ovvero la perturbante carica erotica del “diverso”. Uno degli espedienti che riassumono con maggiore efficacia questo  rapporto identitario e culturale è rappresentato dall’uso del travestimento. Paragonando alcune commedie italiane della prima metà del Seicento con il teatro “orientalista” di Bonarelli, Molière e Goldoni, possiamo osservare la nascita e la crescita di una visione stereotipata e libresca dell’altro, là dove i “panni turcheschi” generavano negli spettatori paura e desiderio.http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/314Teatro rinascimentaleIslamIdentità sessualeCamouflageOrientalismo
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