La monofagia del moderno egoista. Servitù e ‘vita activa’ in Leopardi

Il saggio prende spunto da un ricordo d’infanzia annotato nello Zibaldoneil 26 marzo 1820, che Leopardi rubrica sotto la voce “Servitori”. A partire da questo appunto, il contributo indaga la presenza del motivo della servitù, e del rapporto servo-padrone, nel diario leopardiano e nei ricordi autobi...

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Main Author: Franco D'Intino
Format: Article
Language:deu
Published: Università degli Studi di Milano 2019-07-01
Series:Enthymema
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/10926
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spelling doaj-57e9be1852624998abda047739b798cb2020-11-25T01:34:06ZdeuUniversità degli Studi di MilanoEnthymema2037-24262019-07-0102322924910.13130/2037-2426/109269646La monofagia del moderno egoista. Servitù e ‘vita activa’ in LeopardiFranco D'Intino0Università La Sapienza di RomaIl saggio prende spunto da un ricordo d’infanzia annotato nello Zibaldoneil 26 marzo 1820, che Leopardi rubrica sotto la voce “Servitori”. A partire da questo appunto, il contributo indaga la presenza del motivo della servitù, e del rapporto servo-padrone, nel diario leopardiano e nei ricordi autobiografici raccolti nella Vita abbozzata di Silvio Sarno, intrecciandolo dapprima con le considerazioni rousseauiane sul tema (Émile e Confessions) e poi con il concetto arendtiano di ‘vita activa’. Attraverso l’analisi di temi (la schiavitù, il pubblico e il privato, il consumo alimentare, l’egoismo) e di figure emblematiche (il domestico, il tiranno, il monofago, il viaggiatore solitario), il saggio mostra le implicazioni autobiografiche, storiche (l’«umanità degli antichi») e filosofiche dell’interesse leopardiano per il motivo della servitù: la desolata presa d’atto che la società moderna condivide con la natura un inevitabile egoismo, nella misura in cui il bisogno del singolo prevale su valori durevoli e pubblici come la gloria e l’onore. The essay starts from a childhood memory recorded in Zibaldone the 26th of May 1820, indexed under the heading “Servants.” It explores the theme of “servitude” (servitù, or schiavitù, “slavery”), and the relationship master/slave in the Zibaldone and in the autobiographical memories known as Vita abbozzata di Silvio Sarno, relating them with Rousseau’s Émile and Confessions, and with Arendt’s concept of “vita activa.” Through the analysis of themes such as slavery, egoism, consumption, public/private, and of paradigmatic figures such as the servant, the tyrant, the solitary traveller and especially the “monophagous”, by which term Leopardi understands somebody who doesn’t like to eat in company, the essay shows the autobiographical, historical and philosophical implications of Leopardi’s interest in the issue of servitude, and in particular his disillusioned acknowledgement that modern society shares with nature egoism and selfishness, since individual commodities tend to prevail over values such as glory and honour.https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/10926ServitùSchiavitùConsumo del ciboG. LeopardiJ.-J. RousseauH. ArendtServitudeSlaveryFood Consumption
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La monofagia del moderno egoista. Servitù e ‘vita activa’ in Leopardi
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