«Oppongo al cordoglio un certo manierismo»: <i>Patmos</i> e il tragico nella poesia dell’ultimo Pasolini

La presente indagine, secondo una prospettiva di studio di tipo storicistico, tenta di studiare il perché Pasolini, autore dotato di «forma mentis tragica», come è stato detto autorevolemente, a partire dalla fine degli anni Sessanta, anche di fronte a eventi tragici della storia italiana, scelga mo...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Gian Luca Picconi
Format: Article
Language:English
Published: Università degli Studi di Cagliari 2017-12-01
Series:Between
Subjects:
Online Access:http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/2801
Description
Summary:La presente indagine, secondo una prospettiva di studio di tipo storicistico, tenta di studiare il perché Pasolini, autore dotato di «forma mentis tragica», come è stato detto autorevolemente, a partire dalla fine degli anni Sessanta, anche di fronte a eventi tragici della storia italiana, scelga modalità di rappresentazione umoristica. La risposta a questa domanda è che Pasolini si poneva il problema del tragico in relazione alla teoria degli stili di Auerbach, secondo cui gli stili erano forme mimetiche di rispettivi socioletti: e lo stile tragico, in passato adottato soprattutto per rappresentare il popolo, appariva a Pasolini inadeguato nel mondo della Dopostoria, in cui la società ormai tendeva a riconoscersi ideologicamente nella borghesia neocapitalistica. Patmos quindi, il poemetto dedicato alla strage di Piazza Fontana, di fronte al disastro antropologico puntualmente registrato da Pasolini, sceglie di esprimersi in forme umoristiche, ma l’umorismo non è un rifiuto del tragico, quanto piuttosto un suo mascheramento.
ISSN:2039-6597