IMPROVVISAZIONE NON-LIBERA/LIBERTÀ COMPULSIVA
Distinguendo quel che egli chiama il patterngoverned behavior (comportamento governato dal modello) dal rule-conforming behavior (comportamento che si conforma alla norma), Brassier sottrae subito la questione dell’improvvisazione al volontarismo soggettivistico che concepisce la libertà come la pro...
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Kaiak Edizioni
2016-08-01
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doaj-e9b32d13ff7e4082ad3c5083a85af9a22020-12-20T17:00:48ZengKaiak EdizioniKaiak2283-55392016-08-013IMPROVVISAZIONE NON-LIBERA/LIBERTÀ COMPULSIVARay BrassierDistinguendo quel che egli chiama il patterngoverned behavior (comportamento governato dal modello) dal rule-conforming behavior (comportamento che si conforma alla norma), Brassier sottrae subito la questione dell’improvvisazione al volontarismo soggettivistico che concepisce la libertà come la proprietà di un sé e pone, invece, al centro della sua breve ma efficace argomentazione l’atto dell’improvvisazione. La sua tesi è che sia l’atto ad auto-determinarsi, non l’agente astrattamente inteso. L’atto, infatti, implica un doppio movimento di “destituzione dell’individualità” e di “soggettivazione della norma”. L’atto, sostiene Brassier, è l’unico soggetto. Un soggetto che resta senza volto. Ora, l’improvvisazione è paradossalmente “libera” solo quando il “sé improvvisatore” è messo fuori gioco e la libertà assume l’aspetto di una compulsione alla libertà. È questa la ragione per la quale questo articolo, per quanto di impianto teoretico, ha ricevuto grande attenzione critica nell’ambito dei musicisti e degli studiosi dell’improvvisazione musicale.http://www.kaiak-pj.it/images/PDF/rivista/kaiak-3-improvvisazione/Brassier.pdfimprovvisationfreedomact |
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Distinguendo quel che egli chiama il patterngoverned behavior (comportamento governato dal modello) dal rule-conforming behavior (comportamento che si conforma alla norma), Brassier sottrae subito la questione dell’improvvisazione al volontarismo soggettivistico che concepisce la libertà come la proprietà di un sé e pone, invece, al centro della sua breve ma efficace argomentazione l’atto dell’improvvisazione. La sua tesi è che sia l’atto ad auto-determinarsi, non l’agente astrattamente inteso. L’atto, infatti, implica un doppio movimento di “destituzione dell’individualità” e di “soggettivazione della norma”. L’atto, sostiene Brassier, è l’unico soggetto. Un soggetto che resta senza volto. Ora, l’improvvisazione è paradossalmente “libera” solo quando il “sé improvvisatore” è messo fuori gioco e la libertà assume l’aspetto di una compulsione alla libertà. È questa la ragione per la quale questo articolo, per quanto di impianto teoretico, ha ricevuto grande attenzione critica nell’ambito dei musicisti e degli studiosi dell’improvvisazione musicale. |
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