Tra punteggiatura e testualità. Virgola, punto e punto e virgola nella scrittura mediata dal computer

Sullo sfondo della distinzione tra punteggiatura segmentante e interattiva, l’articolo si concentra sulla prima, interrogandola sia dal punto di vista della sua forma che da quello della sua semantica. Le conclusioni dell’analisi sono degne di nota. Si potrà osservare in particolare che, se è vero...

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Bibliographic Details
Main Author: Angela Ferrari
Format: Article
Language:Italian
Published: Università degli Studi di Milano 2017-12-01
Series:Lingue e culture dei media
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/LCdM/article/view/9340
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spelling doaj-f52c79d7a44d4feeaddb6f46d31a60a82020-11-25T03:20:38ZitaUniversità degli Studi di MilanoLingue e culture dei media2532-18032017-12-011210.13130/2532-1803/9340Tra punteggiatura e testualità. Virgola, punto e punto e virgola nella scrittura mediata dal computerAngela Ferrari0Università di Basilea Sullo sfondo della distinzione tra punteggiatura segmentante e interattiva, l’articolo si concentra sulla prima, interrogandola sia dal punto di vista della sua forma che da quello della sua semantica. Le conclusioni dell’analisi sono degne di nota. Si potrà osservare in particolare che, se è vero che in generale la lingua della Computer Mediated Communication (CMC) assomiglia molto a quella neostandard, ciò non vale per la punteggiatura, la quale presenta forti peculiarità sia quantitative che qualitative. Oltre a essere interessante in sé, questo dato è sintomatico della vera specificità della CMC, vale a dire la testualità. I turni degli scriventi sono infatti tipicamente caratterizzati da una testualità povera e poco disegnata: o, come nella chat e in certi commenti, coincidono con un solo Enunciato oppure, quando sono più ampi, proiettano architetture testuali internamente indistinte (non segmentate) e piatte (non gerarchizzate). Per quanto riguarda questo aspetto non siamo solo lontani dalla scrittura neostandard, lo siamo anche dal parlato, che con la sua raffinata prosodia segmenta e gerarchizza il contenuto testuale in modo netto. La CMC si caratterizza dunque per una gestione linguistica della testualità che è estranea sia allo scritto neostandard che al parlato, di modo che, da questo punto di vista e paradossalmente, scritto e parlato si assomigliano molto di più tra di loro di quanto siano simili alla lingua della CMC. ù Keeping the distinction between segmenting and interactive punctuation as a background, this paper focuses on the former, questioning both its form and its semantics. The conclusions of the analysis are noteworthy. In particular it can be observed that though in general the language of Computer Mediated Communication (CMC) is very similar to neo-standard one, the same can not be said for punctuation, which presents both qualitative and quantitative peculiarities. This fact, other than being interesting on its own, it’s the symptom of the very specificity of CMC, i.e. its textuality. Writers’ turns are in fact typically characterised by poor textuality and little design. Or, as it happens in the chat and in some comments, they coincide with only one Enunciation or, when more extended, they project textual architectures internally indistinct (not segmental) and flat (not hierarchical). With regards to this, we are not only far from neo-standard writing, but also from the oral language, which with its refined prosody divides into segments and prioritizes the textual content. The CMC therefore characterises itself by the linguistical management of textuality, foreign both to neo-standard and oral language, so that, from this point of view and paradoxically, written and oral language are way more similar to each other than they are to CMC language. https://riviste.unimi.it/index.php/LCdM/article/view/9340
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