La rue Mallet-Stevens forma e linguaggi nell'architettura di Mallet-Stevens

La ricerca ha avuto come obiettivo l’analisi delle residenze lungo la rue Mallet-Stevens, a Parigi, realizzate da Robert Mallet-Stevens negli anni 1925-1930. Si tratta di un intervento pensato unitariamente, i cui dispositivi spaziali sono rivelatori tanto del concetto spazio-forma, quanto del proc...

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Bibliographic Details
Main Author: Salvatori, Antonella <1964>
Other Authors: Casciato, Maristella
Format: Doctoral Thesis
Language:it
Published: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2010
Subjects:
Online Access:http://amsdottorato.unibo.it/2818/
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Salvatori, Antonella <1964>
La rue Mallet-Stevens forma e linguaggi nell'architettura di Mallet-Stevens
description La ricerca ha avuto come obiettivo l’analisi delle residenze lungo la rue Mallet-Stevens, a Parigi, realizzate da Robert Mallet-Stevens negli anni 1925-1930. Si tratta di un intervento pensato unitariamente, i cui dispositivi spaziali sono rivelatori tanto del concetto spazio-forma, quanto del processo d’ideazione dello stesso nell’ambito dei paradigmi gestaltici e compositivi della modernità. All’epoca la necessità di espressione e affermazione di un simile concetto si tradusse nell’interpretazione spaziale dalla scala dell’abitazione alla scala della città. Le residenze, realizzate nella zona di Auteuil (16 arrondissement), occupano l’area di una nuova lottizzazione, da cui il successivo nome dell’intervento: case su rue Mallet-Stevens. Il programma comprendeva cinque abitazioni, commissionate da artisti e ricchi borghesi, una piccola maison per il guardiano del confinante parco, e un progetto, mai realizzato che nella prima versione comprendeva due interventi: un hôtel particulier e un edificio per appartamenti. La rue Mallet-Stevens si costituì come frammento di città possibile, ove si manifestava un’idea di urbanità chiaramente ispirata al modello della città giardino e ai valori del vivere moderno. I volumi “stereometrici” sono la cifra dell’idea di spazio che, a quel punto della sua attività, Mallet-Stevens aveva maturato sia come architetto, sia come scenografo. La metodologia di analisi critica dell’oggetto architettonico adottata in questa ricerca, si è servita di una lettura incrociata del testo (l’oggetto architettonico), del paratesto (ciò che l’autore ha scritto di sé e della propria opera) e dell’intertesto, in altre parole l’insieme di quelle relazioni che possono ricondurre sia ad altre opere dello stesso autore, sia ai modelli cui l’architetto ha fatto riferimento. Il ridisegno bidimensionale e tridimensionale degli edifici della rue Mallet-Stevens ha costituito lo strumento fondamentale di analisi per la comprensione dei temi architettonici. Le conclusioni cui la ricerca è giunta mostrano come la posizione culturale di Mallet-Stevens si è arricchita di molteplici influenze creative, sulla scia di una consapevole e costante strategia di contaminazione. Mallet-Stevens, osservando i linguaggi a lui contemporanei, si appropriò della componente morfologica del progetto, privilegiandola rispetto a quella sintattica, per poi giungere ad una personalissima sintesi delle stesse. === Mes recherches ont eu comme objectif l’analyse des résidences situées le long de la rue Mallet-Stevens, à Paris, réalisées par Robert Mallet-Stevens dans les années 1925-1930. Il s’agit d’une intervention conçue et élaborée de manière cohérente et dont les dispositifs spatiaux sont révélateurs aussi bien du concept d’espace-forme, que du processus de conception de celui-ci dans le cadre de paradigmes formels et de composition de la modernité. A cette époque, le besoin d’expression et d’affirmation d’un concept semblable se traduit par une interprétation spatiale de l’échelle de l’habitation à l’échelle de la ville. Les habitations, réalisées dans le quartier d’Auteuil (16ème arrondissement), occupaient la zone d’un nouveau plan d’aménagement, d’où le nom de l’intervention: hôtels particuliers de la rue Mallet-Stevens. Le programme comprenait cinq hôtels particuliers, commandés par des artistes et de riches bourgeois, une petite maison pour le gardien du parc voisin, et un projet, jamais réalisé qui, dans une première version, prévoyait deux interventions: un hôtel particulier et un immeuble d’appartements. La rue Mallet-Stevens, fut envisagée comme le fragment d’une ville possible, où se manifestait une conception de l’urbanité clairement inspirée du modèle de la cité-jardin et des valeurs de la vie moderne. Les volumes « stéréométriques » sont la principale caractéristique de l’idée d’espace que Mallet-Stevens, à ce moment précis de son activité, avait mûri aussi bien en tant qu’architecte que décorateur. La méthodologie d’analyse critique de l’objet architectural adoptée dans cette étude, se fonde sur une lecture croisée du texte (l’objet architectural), du paratexte (ce que l’auteur a écrit sur lui-même et sur son oeuvre) et de l’intertexte, en d’autres termes, l’ensemble des relations qui peuvent faire référence à d’autres oeuvres du même auteur ou aux modèles auxquels l’architecte a fait référence. La re-conception bidimensionnelle et tridimensionnelle des hôtels de la rue Mallet-Stevens a été l’outil d’analyse de base pour la compréhension des thèmes architecturaux. Les conclusions établies par cette étude montrent comment la position culturelle de Mallet-Stevens a été enrichie de nombreuses influences créatives, dans le sillage d’une stratégie de contamination consciente et constante. Mallet- Stevens, observant les langages contemporains, a réussi à s’approprier de la composante morphologique du projet, en la privilégiant à celle syntaxique, pour atteindre enfin une synthèse absolument personnelle de celles-ci.
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Il programma comprendeva cinque abitazioni, commissionate da artisti e ricchi borghesi, una piccola maison per il guardiano del confinante parco, e un progetto, mai realizzato che nella prima versione comprendeva due interventi: un hôtel particulier e un edificio per appartamenti. La rue Mallet-Stevens si costituì come frammento di città possibile, ove si manifestava un’idea di urbanità chiaramente ispirata al modello della città giardino e ai valori del vivere moderno. I volumi “stereometrici” sono la cifra dell’idea di spazio che, a quel punto della sua attività, Mallet-Stevens aveva maturato sia come architetto, sia come scenografo. La metodologia di analisi critica dell’oggetto architettonico adottata in questa ricerca, si è servita di una lettura incrociata del testo (l’oggetto architettonico), del paratesto (ciò che l’autore ha scritto di sé e della propria opera) e dell’intertesto, in altre parole l’insieme di quelle relazioni che possono ricondurre sia ad altre opere dello stesso autore, sia ai modelli cui l’architetto ha fatto riferimento. Il ridisegno bidimensionale e tridimensionale degli edifici della rue Mallet-Stevens ha costituito lo strumento fondamentale di analisi per la comprensione dei temi architettonici. Le conclusioni cui la ricerca è giunta mostrano come la posizione culturale di Mallet-Stevens si è arricchita di molteplici influenze creative, sulla scia di una consapevole e costante strategia di contaminazione. Mallet-Stevens, osservando i linguaggi a lui contemporanei, si appropriò della componente morfologica del progetto, privilegiandola rispetto a quella sintattica, per poi giungere ad una personalissima sintesi delle stesse. Mes recherches ont eu comme objectif l’analyse des résidences situées le long de la rue Mallet-Stevens, à Paris, réalisées par Robert Mallet-Stevens dans les années 1925-1930. Il s’agit d’une intervention conçue et élaborée de manière cohérente et dont les dispositifs spatiaux sont révélateurs aussi bien du concept d’espace-forme, que du processus de conception de celui-ci dans le cadre de paradigmes formels et de composition de la modernité. A cette époque, le besoin d’expression et d’affirmation d’un concept semblable se traduit par une interprétation spatiale de l’échelle de l’habitation à l’échelle de la ville. Les habitations, réalisées dans le quartier d’Auteuil (16ème arrondissement), occupaient la zone d’un nouveau plan d’aménagement, d’où le nom de l’intervention: hôtels particuliers de la rue Mallet-Stevens. Le programme comprenait cinq hôtels particuliers, commandés par des artistes et de riches bourgeois, une petite maison pour le gardien du parc voisin, et un projet, jamais réalisé qui, dans une première version, prévoyait deux interventions: un hôtel particulier et un immeuble d’appartements. La rue Mallet-Stevens, fut envisagée comme le fragment d’une ville possible, où se manifestait une conception de l’urbanité clairement inspirée du modèle de la cité-jardin et des valeurs de la vie moderne. Les volumes « stéréométriques » sont la principale caractéristique de l’idée d’espace que Mallet-Stevens, à ce moment précis de son activité, avait mûri aussi bien en tant qu’architecte que décorateur. La méthodologie d’analyse critique de l’objet architectural adoptée dans cette étude, se fonde sur une lecture croisée du texte (l’objet architectural), du paratexte (ce que l’auteur a écrit sur lui-même et sur son oeuvre) et de l’intertexte, en d’autres termes, l’ensemble des relations qui peuvent faire référence à d’autres oeuvres du même auteur ou aux modèles auxquels l’architecte a fait référence. La re-conception bidimensionnelle et tridimensionnelle des hôtels de la rue Mallet-Stevens a été l’outil d’analyse de base pour la compréhension des thèmes architecturaux. Les conclusions établies par cette étude montrent comment la position culturelle de Mallet-Stevens a été enrichie de nombreuses influences créatives, dans le sillage d’une stratégie de contamination consciente et constante. Mallet- Stevens, observant les langages contemporains, a réussi à s’approprier de la composante morphologique du projet, en la privilégiant à celle syntaxique, pour atteindre enfin une synthèse absolument personnelle de celles-ci. Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Casciato, Maristella 2010-05-24 Doctoral Thesis PeerReviewed application/pdf it http://amsdottorato.unibo.it/2818/ info:eu-repo/semantics/openAccess